Testo

Il percorso si conclude in una “tomba sodale” di duecentotrentacinque sepolture. Essa è stata realizzata all’interno dello spessore del confine del lato sud della prima espansione. Ha una pianta rettangolare le cui dimensioni sono di 2,70 metri per 41,00 metri. L’altezza varia mantenendosi comunque inferiore ai 6,00 metri.
L’edificio funebre è stato concepito come un muro di cinta che si frattura in tre elementi per assecondare il contatto col suolo e assestarsi insediandosi lievemente in esso.
Nel corpo centrale è stata scavata una cappella la cui sagoma, grazie a un modesto scarto, si denuncia all’esterno. All’interno di essa una panca su cui ci si può sedere a intravedere il paesaggio da una croce ritagliata nel muro.
Gli interstizi tra i solidi fanno intravedere ciò che c’è oltre, sospendendo la materia in un rapporto di tensione che libera l’energia della rottura.
Per la realizzazione di questi elementi che si rapportano in un potente motivo tensionale, ci siamo riferiti all’immagine delle dita che si avvicinano e non si toccano del Dio Creatore e della sua Creazione. La tensione fra le dita provoca una scintilla, una scarica, e nello scarto modesto ma incolmabile avviene un trasferimento di energia vitale tra l’immensità trascendente e l’immanenza dell’uomo.
La tensione tra i corpi viene infine esaltata dalla luce che incuneandosi nello scarto della materia drammatizza e proietta la mancanza, che grazie al gioco con le ombre si disegna nel suolo.

DISEGNI